Le rosicate d’o comandante
La foto è alquanto sospetta per una serie di fattori, innanzitutto logici:
- il bocchettone che riforniscono è quello dei serbatoi e se venissero mischiate tonnellate di impurità al carburante, i motori, molto semplicemente, verrebbero distrutti;
- c’è un trenino portabagagli e la piataforma di carico in posizione, ma riesce difficile capire perché dovrebbero riempire un tanker chimico con finti bagagli;
- il presunto rifornimento chimico verrebbe fatto all’aperto sotto gli occhi di tutti, cosa che appare molto improbabile;
ma anche tecnici:
- l’immagine sulla fiancata dell’autocisterna davanti non segue le linea di fuga giuste;
- le proporzioni dei loghi (i quadrati blu con la scritta CPC) sono sballate, se si confrontano le due fiancate;
- le immagini sulle due fiancate sono messe in posizioni diverse (nell’autocisterna davanti arriva quasi alla fine della fiancata, in quella dietro è molto più discostata);
- esse non sono speculari come è di solito (il logo dovrebbe essere da entrambi i lati vicino alla cabina di guida oppure vicino al fondo della fiancata, non vicino alla cabina da un lato e vicino al fondo dall’altro);
- ingrandendo sui particolari, si notano sbavature e sovrapposizioni nella colorazione della parte inferiore della cabina dell’autobotte davanti e sulle fiancate di entrambe.
Molte di queste considerazioni vengono esposte, su Luococomune, per primo e principalmente da Tuttle, che smaschera così l’inganno, mentre altri, invece di analizzare l’immagine, avevano preferito scapicollarsi a controllare cosa la CPC producesse. Per completare il quadro si scopre in una pagina della wikipedia in tedesco, la foto originale da cui è stato tratto il fotomontaggio, e dall’originale si evince che non solo le autobotti erano normalissime cisterne per il rifornimento-carburante della Shell «ridipinte» ad arte, ma anche che la rete di protezione ritratta in primissimo piano è stata aggiunta successivamente:
Un analogo percorso veniva fatto autonomamente sul forum di Focus, dove Tuttle ci ha raggiunto per informarci delle sue considerazioni e scoperte, dimostrando così una correttezza non comune.
Sottolineo che Tuttle è un esperto nel settore delle immagini digitali e del loro processamento (esperienza che ha dimostrato in svariate occasioni fuori e dentro Luogocomune), quindi riguardo alle caratteristiche delle immagini si esprime con cognizione di causa, ma soprattutto è una persona ampiamente disposta a credere all’idea della cospirazione globale, tutt’altro che etichettabile come contrario alle teorie di complotto.
Va anche aggiunto che però non è definibile come vero e proprio «complottista», in quanto il suo desiderio di credere nel complotto di turno, di solito non lo fa abboccare automaticamente ad ogni bufala che viene proposta, basta che sia utile alla causa, come invece succede spesso e volentieri ai «complottisti» duri e puri. Al contrario è molto critico verso chi cerca di dimostrare qualcosa usando prove manipolate, o verso chi scrive sciocchezze immani, rendendosi conto che un comportamento del genere porta discredito a tutti coloro che sostengono le «tesi alternative».
Orbene, cosa c’entrano Straker e Zret in tutto questo? C’entrano, c’entrano, perché i nostri eroi, loro, non possono neanche contemplare l’idea che in giro ci sia qualche sciachimista «semplice» che manipola e falsifica di propria iniziativa, senza che ’o comandante e ’o professore lo abbiano autorizzato: perbacco, i capi indiscussi del movimento si ritengono loro, i Marcianò Bros, quindi solo loro si possono permettere tarocchi e solo loro possono dare l’autorizzazione a farne.
È un sacrosanto diritto che si sono guadagnati sul campo in mesi e mesi di indefessa dedizione all’inventarsi balle e spammarle ovunque nel web (ricordo la manipolazione dell’articolo del Daily Mail o il taroccamento dei sottotitoli del video sul Düppel della RTL, tanto per citare due classici senza tempo, ma in questo blog se ne trovano a bizzeffe).
Ritenendo quindi inconcepibile un simile affronto da parte di un vero credente della Sacra Setta delle Scie Chimiche, ’o comandante si fionda a scrivere un “articolo” (qui e qui), dove sostiene che il tutto sarebbe una montatura dei soliti brutti cattivi, me compreso naturalmente, che ce l’hanno con lui solo perché si permettono l’impudenza di smascherare le balle che va propalando in giro, povera stella.
A sminatore, da cui è partito il tutto, viene dato il beneficio del dubbio (i cattivoni di cui sopra potrebbero aver fregato anche lui), ma Rosario se la prende con tutti quelli che hanno scoperto la bufala, compreso il povero Tuttle, colpevole solo di non essere stato gabbato da un fotomontaggio, e che, come illustrato, tutto può essere definito fuorché un «ufficialista» oppure un «debunker», accusandolo di essere un nick fasullo che nasconderebbe l’ennesimo «sporco diffamatore e disinformatore» al soldo dei soliti militari U.S.A. (o del NWO, o degli Illuminati, o del Papa, o del Papa Nero, o dei massoni, o degli ebrei, o degli alieni rettiliformi, o degli alieni grigi, insomma fate un po’ voi che gli sciachimisti non sanno decidersi).
Capito il succo del post? Chiunque si accorga di una fregnaccia pro scie chimiche, per ’o comandante è automaticamente un losco individuo che persegue ignobili scopi, chi invece quella fregnaccia ha diffuso, è invece molto probabilmente una brava persona che eroicamente si oppone ai malvagi e che in buona fede è caduta in un trappolone.
Logico, con tutte le balle che finora hanno sparato tra Straker e Zret, che altro ragionamento aspettarsi da loro, se non una simile autodifesa?
Sottolineiamo ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, oltre all’immensa faccia tosta dei due Marcianò, quanto siano affidabili quando accusano la gente, a destra e a manca, di essere dei subdoli «disinformatori» al soldo dei malvagi mega-complottatori che, ancora non si è capito bene a quale scopo, vorrebbero farci schiattare a miliardi avvelenandoci dal cielo.
E sminatore, sei avvertito: d’ora in poi, stai al posto tuo, senza montarti la testa, e porta rispetto per gli autoproclamatisi guru della Sacra Setta delle Scie Chimiche. Soprattutto non ti azzardare mai più a proporre dei falsi, tuoi o di altri, sulla faccenda «scie chimiche» senza autorizzazione, che quella è una prerogativa che qui in Italia è riservata in esclusiva a ’o comandante e ’o professore, chiaro?
E chi ti credi di essere, vorrai mica pretendere che permettano al primo sminatore di passaggio di scippare loro il mestiere, no?
Commenti:
Bel lavoro, come sempre.
La cosa più incredibile è che persino Tuttle è diventato un debunker, agli occhi di straker.
Quell'uomo ha bisogno una bella vacanza: ormai vede scie dappertutto e tutto quel che legge sono debunker prezzolati!
20 febbraio 2008 alle ore 08:55
20 febbraio 2008 alle ore 09:00
Mi spiace ma tocca aver pazienza, di idee ne ho tante, di tempo molto meno e sono solo soletto.
Cercherò di essere più presente.
20 febbraio 2008 alle ore 15:49
Quasi peggio di me :D
Se ti serve una mano sai dove trovarmi, Isola di Man, secondo scoglio a sinistra dopo il faro.
Saluti
Hanmar
20 febbraio 2008 alle ore 18:18
20 febbraio 2008 alle ore 21:37
quando vogliamo organizzare una bella scampagnata a sanremo per andare a trovare il mittico straker ?
21 febbraio 2008 alle ore 15:33
21 febbraio 2008 alle ore 19:18
Ok ok, scherzo! :P
Saluti
Hanmar
22 febbraio 2008 alle ore 11:58
GROSSI AEREI E UNO DI LORO HA SPRUZZATO UNA SCIA
BIANCA QUASI SOPRA LA MIA TESTA POI HA SMESSO.
A BASSA QUOTA.
NON ERA UNA MANIFESTAZIONE AEREA.
QUEL GIORNO ERA PIENO DI SCIE CHIMICHE.
SONO DEGLI SPRUZZATORI.
23 ottobre 2008 alle ore 14:22
volano senza rispettare nessuna regola.
Erano tre grossi aerei in formazione non
acrobatici, quello in centro ha spruzzato.
Poi, era estate.
Scie di condensazione???
Ma andatevi a nascondere per favore!
23 ottobre 2008 alle ore 14:32
Cos'erano, aeromodellini?
Hai idea di quanto appare enorme un tanker a quella distanza? Si parla di bestioni lunghi e larghi sui sessanta metri, se non lo sai, cioè l'altezza di un palazzo di venti piani.
Credevo che, nello sparare vaccate galattiche sulle quote (e non solo), il fondo lo avessero toccato i Marcianò Bros parlando di milletrecento metri, ma è proprio vero che non c'è limite al peggio, né all'idiozia umana.
Continua così, carter e vedrai che quest'anno freghi il premio Perlone a Rosario.
10 febbraio 2009 alle ore 21:52
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